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Che tempo farà? chiedetelo al contadino...

Autore: Prof. Adriano Mazzarella -
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
01/06/2009 (letto 4797 volte)

I nostri antenati mostravano una grande attenzione al tempo e alle sue previsioni...

 

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I nostri antenati mostravano una grande attenzione al tempo e alle sue previsioni e a conferma di ciò è sufficiente considerare tutti i proverbi del mondo agricolo che sono prodighi di consigli sulla meteorologia e sui segni premonitori del tempo.






L’aratura autunnale dei campi poteva essere fatta solo quando le piogge avevano “allentato” la terra: arare il terreno secco e indurito dell’estate significava sfiancare inutilmente i bovini. Era quindi tutto uno studio su quando sarebbero venute le prime piogge dopo la calura estiva per poter cominciare il lavoro di aratura. Se pioveva troppo, però, non era facile lavorare: le zampe delle bestie affondavano nel fango rendendo faticosa o impossibile l’operazione di aratura, con il rischio che una gamba si spezzasse sacrificando una bestia che era un bene non facilmente sostituibile. Anche la semina doveva essere fatta con la terra né troppo secca né troppo inzuppata. Se mancavano le piogge a legare i semi alla terra, questi potevano essere facile preda degli uccelli; se invece le piogge erano eccessive, dilavavano il terreno e portavano i semi verso i fossati, compromettendo completamene il raccolto.

 

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