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Il nubifragio del 15 Settembre 2001 a Napoli

Autore: Redazione Campanialive.it
15/09/2001 (letto 13085 volte)

Il temporale a Napoli del 15 settembre 2001 è stato uno dei più violenti degli ultimi anni

 

La notte tra il 14 e 15 Settembre del 2001 verrà ricordata a Napoli per il violentissimo nubifragio che tra le ore 4 e le ore 5 si è abbattuto con straordinaria violenza sulla città partenopea. In una sola ora sul capoluogo campano è accaduto il finimondo. Centinaia di scariche elettriche al minuto illuminavano a giorno senza soluzione di continuità la notte insonne dei cittadini. Violenti e fragorosi tuoni hanno tenuto sveglie migliaia di persone. La particolare conformazione del territorio urbano con le colline che sovrastano l'interland a nord e la città a sud, ed il sistema fognario di scolo delle acque piovane che non ha assolutamente retto, hanno fatto sì che torrenti d'acqua furiosi scendessero giù verso le quote più basse trascinando detriti, massi e quant'altro incontravano lungo il cammino.


Dopo un ora di violente piogge e grandinate si sono riversati sulla città mediamente 94mm di pioggia che hanno superato il valore medio della quantità totale di precipitazione che cade a Napoli in tutto il mese di Settembre. Nell'immagine del satellite scattata alle ore 17.20 del 14 si nota la perturbazione caratterizzata da un intenso fronte freddo che si sposta da NW verso SE lentamente accompagnato da violenti temporali che nella mattinata colpivano le regioni centrali. Napoli era ancora illuminata da uno splendido sole e nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto durante la notte. Qualcuno però avverte che durante la serata si alza un sostenuto vento da SW e presagisce un imminente cambiamento del tempo.


Ed ecco che nel pieno della notte fulmini iniziano a scagliarsi sulla città illuminandola come fosse mezzogiorno e fragorosi tuoni svegliano come esplosioni gli abitanti nel sonno. Cominciano piogge fortissime accompagnate da violente da grandinate e raffiche di vento sino a 70-80 km/h. Immediatamente le strade si trasformano in torrenti impazziti. Dalle colline scendono fiumi impetuosi che trascinano detriti, massi, rifiuti automobili in sosta, cassonetti e quant'altro si trovava davanti. Scene di panico tra gli automobilisti sorpresi dalla furia delle acque e dalle folate impetuose di vento. Il fango comincia ad invadere la sede stradale e gli scantinati ai piani bassi delle case. Un anziano signore muore per lo spavento causato dalla violenza del temporale mentre, purtroppo, un'altra persona muore annegata nella propria abitazione a Chiaiano.


Alcuni automobilisti rimangono intrappolati nelle loro auto in immense pozze d'acqua e in taluni casi in voragini apertesi all'improvviso nelle strade. Di fianco ecco alcune automobili completamente distrutte che vengono estratte nel pomeriggio dal sottopasso di P.zza Gabriele D'Annunzio a Fuorigrotta uno dei quartieri più colpiti dagli effetti della bufera perché si trova a valle dei quartieri più alti. Il tunnel sotterraneo che passa sotto lo stadio S.Paolo si allaga completamente e si è reso necessario l'intervento di una squadra subacquea per verificare se ci fossero degli automobilisti rimasti intrappolati o annegati.


I danni sono stati molteplici. Oltre agli alberi caduti, agli allagamenti ed alle voragini, si sono verificate continue interruzioni dei servizi di prima necessità quali acqua e corrente elettrica, causando un black-out proprio durante la tempesta. Guardate la foto di fianco a sinistra: lungo la ringhiera di Via Terracina alta più di un metro si sono accumulati i detriti dell'immane fiume d'acqua e fango che scendeva verso Piazza Gabriele D'Annunzio.


Napoli oggi era una groviera; centinaia di voragini come questa si sono aperte nelle strade causando interruzioni della circolazione automobilistica e pericolo per i passanti.


Ma cosa a causato tutto questo? Alle 08.15 l'immagine del satellite polare mostra l'incredibile cella temporalesca a forma di V che ha appena superato la città partenopea e che sta scaricando i suoi violenti nubifragi sulla restante provincia. Le quantità di precipitazioni segnalateci dalle nostre stazioni di rilevamento sono state di 104mm a Torre Caracciolo sulla collina dei Camaldoli, 91,5mm alla stazione del Vomero, 86mm alla stazione di S. Giorgio a Cremano. Poco o nulla sul Casertano mentre Napoli Capodichino, la stazione meteo dell'Aeronautica Militare, addirittura 120mm e da fonti non confermateci 161mm nella zona flegrea. Meno intense le precipitazioni su Salerno (16mm) e su Benevento (14mm). In pratica sulla città di Napoli sono caduti mediamente 100 litri di acqua per metro quadrato in una sola ora circa. Decisamente valori molto alti che associati al fatto che il territorio del napoletano favorisce l'accumulo a valle delle acque ha fatto sì che nei quartieri bassi della città gli allagamenti divenissero immensi provocando anche la chiusura di alcune linee di treni metropolitani e di alcune stazioni della Tangenziale.


In questa mappa di fianco si notano le scariche temporalesche che ci sono state tra la mezzanotte (violetto) e le 7 del mattino (blu). I nostri rilevatori di fulmini anno registrato oltre 100 scariche al minuto. In pratica il cielo è rimasto sempre illuminato dal bagliore dei lampi che squarciavano il cielo nero.


In quest'altra immagine delle ore 7:00 si vede come la quantità di precipitazioni più alta si sia concentrata proprio sul napoletano.


Insomma una notte da incubo che molti cittadini napoletani non dimenticheranno facilmente.



I danni a Fuorigrotta

Il sistema fognario in tilt causa danni ed allagamenti nel quartiere flegreo.

Il quartiere di Fuorigrotta è stato investito piuttosto pesantemente dalla massa d'acqua che scendeva dai quartieri più alti verso valle. Il sistema fognario in completo tilt ha fatto sì che fiumi impensabili di acqua, fango e detriti si accumulassero proprio in uno dei quartieri più popolosi della città partenopea. In queste foto potrete osservare alcuni dei danni a 48 ore di distanza dall'accaduto.



Un'automobile quasi inghiottita da una voragine
Si solleva l'auto con l'aiuto delle gru
   
Automobili capovolte dalla furia delle acque. Si nota lo Stadio San Paolo anch'esso messo fuori uso dall'invasione delle acque
Asfalto asportato dalla sede stradale ed auto capovolte per l'effetto della piena
   
Ancora un'immagine del furgoncino capovolto
Nei garage acqua e fango giungono a superare il metro d'altezza
   
Un cancello divelto e trascinato dall'acqua
Il portone di un palazzo divelto dall'acqua
   
Ancora una foto dei garage allagati
Ammasso di detriti lungo una ringhiera in strada
   


Alluvione a Varcaturo

Lo straripamento dell'alveo dei Camaldoli causa una alluvione in un parco a Varcaturo

"Subito dopo il temporale", come ci racconta un abitante di un parco sito in via Ripuaria a Varcaturo, "è successo il finimondo: ci accingevamo a verificare quanta acqua fosse entrata nei garage sotto le nostre ville dopo che la pioggia era finita. L'acqua non era tanta, circa 5 cm, ma bisognava toglierla. Ad un tratto abbiamo visto l'acqua scendere dalla strada del parco dentro ai garage in maniera rapidissima. Il livello saliva velocemente mentre noi, presi dal panico, siamo risaliti in casa. Mio marito ha appena fatto in tempo ad aprire la porta del garage poi è entrato in casa mentre l'acqua sopraggiungeva ad una velocità incredibile sommergendo in 5 minuti i garage. Nel momento della massima piena l'acqua nel viale era alta circa mezzo metro mentre i garage, che sono più in basso, erano completamente sommersi da due metri di acqua e fango. Quando l'acqua ha iniziato a defluire siamo scesi nei garage. Una cosa spaventosa in 5 minuti era tutto sommerso."

Molti abitanti del parco hanno subito danni notevoli. Le auto nei garage sono praticamente da buttare, centinaia e centinaia di suppellettili, documenti, e quant'altro era stipato nei garage è andato distrutto. Molti avevano adattato i garage a tavernette, anche queste ovviamente completamente distrutte. Ed ora, ad oltre 24 dall'evento, sono ancora senza luce, acqua e gas.

La causa di questo disastro è da attribuirsi con tutta certezza all'alveo dei Camaldoli, un canale di scarico delle acque reflue proveniente dalla collina dei Camaldoli che giunge sino a mare dopo aver raccolto anche le acque di Marano, Giugliano e altri comuni dell'interland partenopeo. Noi oggi siamo stati sul posto ed abbiamo potuto verificare che la massa di acqua e fango proveniva proprio dall'alveo come molti testimoni oculari del parco ci hanno confermato. Di seguito ecco alcune foto scattate sul posto.



In alto uno dei garage rimasti sepolti dal fango. Si nota sulla foto a sinistra il livello raggiunto dall'acqua sulla parete che supera i 2 metri.
Si solleva il fango accumulato nei garage dopo una giornata intera di lavoro e fatiche.
   
Alcuni rifiuti appena tolti dai garage
Una Panda recuperata dal garage
   
L'alveo dei Camaldoli nel punto adiacente alla zona dell'alluvione: a 24 ore dallo straripamento il livello delle acque è ormai sceso.
Il giardino di una casa completamente sepolto dal fango


Foto e testi a cura della redazione di Campanialive.it

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