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Il nubifragio del 16 nov 2020 a Napoli

Autore: Ing. Alberto Fortelli
10/12/2020 (letto 913 volte)

In questo articolo il nostro Ing. Fortelli esamina con maggior dettaglio il violento nubifragio che ha interessato soprattutto l'area della città di Napoli il 16 novembre 2020.

 

Nella serata del 16 novembre 2020 è transitata sulla Campania un’area di forte instabilità associata ad un minimo di bassa pressione relativa di 1015 hPa.



L’instabilità è stata esaltata dall’interazione con il territorio della provincia di Napoli, portando allo sviluppo di due distinte cellule temporalesche in situ, ad evoluzione molto rapida, entrambe di notevole intensità.
Nella prima immagine satellitare, relativa alle ore 21.00UTC, si notano alcune cellule temporalesche subito ad Ovest della Campania, in movimento verso levante. Altre celle sono in sviluppo sul Basso Tirreno, a Nord della Sicilia occidentale, con moto SW-NE. Nell’immagine satellitare delle 22.00 si nota la presenza di una cella sull’area flegrea, quella che sta causando le violente precipitazioni sul quartiere Soccavo. Nell’immagine delle 23.00UTC, si nota invece la cella quasi circolare sulla zone orientale di Napoli, quella che ha causato le violente precipitazioni sul Centro Storico. L’immagine delle 24.00UTC, mostra le cellule che tendono ad organizzarsi in un sistema V-shape. L’immagine delle 21.00UTC nel campo del WV, mostra l’intensa attività convettiva in atto nella zona della Campania e dello specchio di mare antistante.



In questa immagine modellistica ben si evidenzia la linea di convergenza che si viene a creare sull'area del golfo e della provincia di Napoli



La prima si è attivata sulla zona del quartiere Soccavo e si è poi propagata verso ENE, andando ad interessare la zona collinare del Vomero, coinvolgendo in particolare la zona del Rione Alto. Questa cellula si è poi attenuata ma è stata sostituita da una nuova cellula attivatasi sulla zona del centro di Napoli; questa cellula ha interessato poi tutta la zona orientale, dirigendosi verso l’area vesuviana, seppur in fase di attenuazione.
Il valore di massimo accumulo in 10 minuti è stato misurato dalla stazione meteo installata presso l’Istituto Comprensivo “G. Marotta” di Viale Adriano, che, tra le 22.50 e le 23.00, ha misurato il rilevante valore di 31,8 mm; ad essi si sono aggiunti i 21.3 mm caduti tra le 23.00 e le 23.10, per un totale di ben 53,1 mm in soli 20 min. La zona, di conseguenza, è stata interessata da vasti allagamenti e massivi ruscellamenti (vedi foto sotto).



La stazione meteo del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, ubicata nel complesso universitario di Monte Sant’Angelo, posizionata a circa 900 m ad Ovest di quella di Rione Traiano, nello stesso intervallo temporale ha misurato 26,7 mm (pari al 50% della prima), a testimonianza che la cellula è esplosa subito ad Est dell’asse stradale di Via Cintia.
La seconda cellula si è attivata subito a E del rilievo del Vomero, sottovento ad esso, e quindi in corrispondenza del Centro Storico di Napoli. La stazione meteo che ha registrato l’accumulo massimo è stata quella di Via Forno Vecchio (Dipartimento di Architettura), con accumulo di 31,2 mm in 20 minuti (tra le 23.20 e le 23.40).
La mappa delle isoiete riportata di seguito è relativa alle precipitazioni del giorno 16 e non comprende quelle cadute dopo la mezzanotte, circostanza significativa in particolare per le stazioni della fascia più settentrionale della provincia di Napoli; infatti queste ultime, tra le 00.40 e le 01.10, sono state interessata da una cellula temporalesca proveniente da ONO, cellula che ha interessato la zona sommitale dei Camaldoli (22,1 mm), la zona del Rione Alto (18,0 mm) e poi si è spostata verso la zona del Parco di Capodimonte (17,2 mm).



Le precipitazioni, tra le 20.00 del 16 e le 02.00 del 17 novembre hanno raggiunto i seguenti valori complessivi:

97,9 mm – Rione Traiano (Soccavo)



94,2 mm – Via Forno Vecchio (Centro Storico)



88,3 mm – Rione Alto



85,2 mm – Via San Domenico



78,4 mm – Via Tevere (Soccavo)



77,9 mm – Museo di Capodimonte



54,3 mm – Monte Sant’Angelo



1,6 mm – Eremo dei Camaldoli



La mappa degli accumuli della rete pluviometrica della protezione civile, conferma la presenza di 3 distinte focus area in termini di precipitazioni: l’area cittadina di Napoli, il versante meridionale dei monti Lattari e il Golfo di Sapri.
Un buco precipitativo si è manifestato in corrispondenza dell’area vesuviana, interessata solo marginalmente dalle traiettorie dei sistemi temporaleschi maggiormente attivi.





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