Gli articoli di Campanialive.it

 

LE MISSIONI SPAZIALI SUGGERITE DAGLI SCOIATTOLI

Autore: Prof. Adriano Mazzarella - Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
01/12/2008 (letto 3850 volte)

Gli scoiattoli dell'Artico vanno in letargo diminuendo molto lentamente la temperatura del loro corpo

 

Immagine non disponibile

Le missioni spaziali suggerite dagli scoiattoli (da il Napoli del 29.11.08)
Gli scoiattoli dell'Artico vanno in letargo diminuendo molto lentamente la temperatura del loro corpo fino al valore di tre gradi sotto zero, in corrispondenza del quale il sangue di qualsiasi altro animale si gelerebbe. Il processo è analogo a quello delle goccioline sopraffuse all’interno delle nuvole temporalesche che sono capaci di rimanere allo stato liquido anche in presenza di una temperatura di più di dieci gradi sotto zero. Non è ancora chiaro come questi simpatici roditori, di circa un chilo di peso, riescano a mantenere una tale temperatura del corpo per tutto il letargo. “Probabilmente il cervello dell’animale produce degli agenti chimici capaci di influenzare direttamente il metabolismo”, ipotizza Barnes dell’Università dell’Alaska. Una delle possibili applicazioni di queste ricerche è il trasporto spaziale su lunghe distanze; il genere umano è destinato a rimanere prigioniero della Terra se non scopriamo come indurre il letargo anche nell’uomo. Le distanze che possiamo coprire nello spazio sono limitate dalla quantità di cibo disponibile e dall’ossigeno e acqua consumati; provocando negli astronauti un temporaneo stato di letargo, i ritmi cardiaci, la circolazione sanguigna e il metabolismo verrebbero rallentati, riducendo così le risorse necessarie alla sopravvivenza. Imparando dagli scoiattoli dell’Artico potremo un giorno soddisfare l’antico nostro sogno di raggiungere i posti più sconfinati della galassia!

 

Condividi:

Facebook MySpace Twitter  

 

Torna in cima


Ricerca articoli

 

Ricerca per titolo:

 

Ricerca per testo contenuto:

Tutte le parole Almeno una parola

 

Clicca qui per maggiori informazioni