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Alla ricerca del polo del freddo.

Autore: Nicola Del Core
10/12/2013 (letto 3593 volte)

I ricercatori alla caccia del record del gelo terrestre cercano la località giusta.

 

Da quando si sono avuti disponibili strumenti affidabili per la misura della temperatura dell’aria, l’uomo si è chiesto quali potessero essere i posti della Terra in cui si verificassero le temperature più alte, e le più basse. La ricerca dei posti più freddi, molto più che quella dei posti più caldi, è andata di pari passo al procedere delle esplorazioni delle montagne, Canada, Siberia, Groenlandia, e Antartide.
Nonostante questo ancora oggi, vi sono regioni delle Terra sconosciute. Fino ad oggi la temperatura più fredda registrata, sono i -89,2°C rilevati il 21 luglio 1983, alla base russa di Vostok, posta in Antartide a 3488 mt.
Alcune nazioni, tipo la Cina, nel 2005, cercando temperature più basse, hanno pensato “grossolanamente” di trovarle, nel punto più alto del Plateau Antartico, infatti, la Cina, ha costruito una stazione a 4093 mt, Doma Argus (abbr. Dome A), ma tale installazione, finora non ha centrato l’obiettivo fermandosi a solo -82,5°C, tale località invece, dovrebbe essere il più freddo come temperatura media annua.
Negli ultimi anni, cercando valori estremi, ed essendo problematica l’installazione di stazioni fisse, in posti remoti, si è cercato, tramite immagini satellitari, opportunamente “tarate”, di avere indicazioni su “potenziali” luoghi “promettenti”. C’è da dire che queste immagini, anche se ben “tarate”, e non in presenza di errori grossolani, forniscono un indicazione della temperatura al suolo e non ai canonici 1,20-1,80 mt dal suolo.
Ultimamente con l’entrata in funzione del satellite Landasat 8, è stato possibile analizzare aree “promettenti” della parte est del Plateau Antartico, in particolare tra la stazione Giapponese di Dome Fuji, posta a 3810 mt, e quella cinese di Dome Argus, 4093 mt. Precisamente il 10 Agosto 2010, sulla superfice del crinale ghiacciato, un teorico sensore avrebbe misurato una temperatura di -93,2°C, 4°C in meno del record di Vostok.



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Anche se il dato fosse quello, come già detto, sarebbe relativo al suolo, e non a 1,20-1,80 dal suolo prescritti dalla normativa dell’OMM. Infatti in occasione del record di -89,2°C di Vostok, bisogna considerare che il dato misurato al suolo fu di ben -95,6°C, oltre 6°C in meno, generalmente in condizioni di irraggiamento, la differenza e sui 3-4°C.
Quindi anche se l’estrapolazione fosse esatta, stiamo comunque all’interno del range che ci permette di affermare che il record di Vostok “resiste”. Tale notizia, ci fa solo sperare che in futuro, in tale zona, venga installata, almeno una stazione automatica, che un giorno possa registrare un valore al di sotto dei, per ora imbattuti, -89,2°C.



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Testo e immagini di Nicola del Core



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