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I pozzi di rugiada

Autore: Prof. Adriano Mazzarella -
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
04/04/2010 (letto 4217 volte)

Gli uomini hanno bisogno di assumere circa un litro e mezzo d'acqua...

 

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Gli uomini hanno bisogno di assumere circa un litro e mezzo d'acqua al giorno e se non sono disponibili acque nel sottosuolo è possibile condensare l'umidità presente nell'atmosfera portando la temperatura dell’aria al cosiddetto punto di rugiada. Non a caso,nell’antichità erano diffusi proprio i “pozzi di rugiada” cioè semplici strutture rocciose con cavità che impediscono la propagazione del calore solare diurno ma non la penetrazione del vapor d’acqua atmosferico; e cosi durante il giorno mentre l’aria esterna si scalda, le rocce rimangono fresche e consentono al vapore di condensare. Il fenomeno può essere notato facilmente nei cumuli di ghiaia quando, pur in assenza di piogge, le pietre che sono all’interno sono sempre bagnate. Gli archeologi hanno trovato pozzi di rugiada in costruzioni vecchie di millenni, alcuni piccoli per usi limitati, altri che ricoprivano vasti territori o intere colline, ideati per alimentare intere cittadine. L'esempio più impressionante di questo sistema di raccolta dell’umidità venne scoperto nel 1900-1903 durante gli scavi a Teodosia, città bizantina risalente al 500 aC: gli archeologi trovarono numerose tubazioni, di circa 10 cm di diametro, che portavano a pozzi e fontane della città. I tubi provenivano da una collina vicina e si scoprì che avevano origine da 13 cumuli di calcare, ognuno alto circa 13 metri e con una superficie di circa 30 metri quadrati. Questo sistema di pozzi produceva circa 53 mila litri d'acqua al giorno!

 

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