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Il Polo Sud e quei grossi merluzzi ibernati
Autore: Prof. Adriano Mazzarella -
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
17/01/2010 (letto 3950 volte)
Ricercatori della British Antartic Survey e della Università di Birmingham...
Ricercatori della British Antartic Survey e della Università di Birmingham, in uno studio pubblicato su Plos One nel 2008, hanno scoperto che la specie di merluzzo “Notothenia coriiceps“ che vive nelle acque del Polo Sud e che può superare i 2 metri di lunghezza e il quintale di peso, arriva a “congelarsi” durante l’inverno. Il sangue di questo pesce contiene particolari proteine con funzione “antigelo” che causano una sorta di ibernazione riducendo al minimo l’alimentazione e le attività metaboliche. L'ibernazione fa risparmiare energia, soprattutto in inverno quando viene a mancare il cibo. Molte specie di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi vanno in ibernazione per periodi che vanno da alcuni giorni fino ad alcune settimane. Finora non era stata individuato nessun pesce che adottasse questo meccanismo per sopravvivere all'inverno! I ricercatori hanno registrato l'attività di nuoto, la frequenza cardiaca e il metabolismo con dispositivi elettronici miniaturizzati nell'arco di un intero anno solare. I risultati della ricerca sono stati sorprendenti ed hanno mostrato che non è la bassa temperatura dell’oceano ad invogliare il merluzzo all’ibernazione ma piuttosto la drastica variazione della luce solare che passa dalla quasi continuità durante l'estate alla quasi assenza durante l'inverno. I ricercatori inglesi concludono la ricerca con la speranza che il merluzzo antartico “svernante” possa svelare in futuro ulteriori processi cellulari attualmente ancora sconosciuti.
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