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Il bollente mese di Giugno 2003
Autore: Redazione Campanialive - Ing. A.Fortelli
13/06/2003 (letto 4566 volte)
Non accenna a concludersi l'ondata di caldo che sta interessando in questi giorni la Campania.
Come si può vedere dal grafico della
stazione meteo di Caserta del giorno 11 giugno la temperatura max
raggiunta alle 14.20 è stata di 34.7°.Ma il gran caldo di questi giorni ha
colpito anche altre zone della regione come il beneventano +35° e la piana
del Vallo di Diano +36°.Anche il napoletano e l'avellinese sono comunque
sotto la morsa dell'anticiclone. Si perché è lui l'artefice delle calme
atmosferiche e del ristagno di aria umida nei bassi strati e quando ha una
componente africana , come quello che ci sta interessando ora allora è
anche il caldo a farla da padrona. Dobbiamo dire che si sta replicando la
situazione già avvenuta lo scorso anno e sempre in Giugno quando l'Italia
fu colpita da un'onda calda di caratteristiche del tutto simili a questa
odierna.
Ecco i valori delle temperature rilevati
l'anno scorso a Giugno in Italia il giorno 23 quando fu raggiunto il
massimo picco dell'ondata di caldo.
38°C Firenze - Pisa
37°C Perugia
36°C Bologna - Napoli Capodichino -
Milano Linate
35°C Reggio Calabria
34°C Verona - Alghero - Roma Ciampino
33°C Bolzano - Roma fiumicino -
Catania - Cagliari
32°C Aosta - Trieste - Venezia -
Torino - Cuneo - Ancona
31° Pescara - Campobasso - Bari -
S.Maria di Leuca . Messina - Imperia
30°C Palermo - L'Aquila
26°C Genova
Già quest'anno in molte località sono stati superati i
valori estremi dello scorso Giugno.
La
circolazione atmosferica di queste ore vista dal satellite mette in
risalto la quasi totale assenza di nubi sulla nostra penisola fatta
eccezione per il nord est ove si scorge un anomala circolazione
anticiclonica molto ristretta.
ARTICOLO SULL’ONDATA DI CALDO DEL GIUGNO 1982
A cura
dell'Ing. Alberto Fortelli
Ondata di caldo record sull’Italia:
i notiziari TV, ormai da diversi giorni, ci stanno martellando con questa
notizia.
Fermo restando che al centro e al
nord le temperature sono effettivamente al di sopra della media, per
giustificare l’enorme spazio dedicato a questa fase dell’evoluzione
meteorologica per rendere la notizia più succulenta, si sta facendo spesso
ricorso al cosiddetto indice di calore. E’ noto che una stessa temperatura
può dare un diverso riscontro in termini di sensazione provata dal nostro
organismo i relazione al tenore di umidità presente nell’aria. E così a
Milano una temperatura di 34°C, a motivo dell’elevato livello di umidità
relativa, corrisponde alla sicuramente più altisonante temperatura, udite
udite, di ben 41°C. Un giochetto molto simile, peraltro, viene propinato
ai telespettatori durante l’inverno quando è questa volta l’effetto “wind
chill” che viene chiamato in causa quando la temperatura risulta bassa ma
non in maniera tale da poter essere oggetto di una prima pagina di un
notiziario TV. E così, per magia, una temperatura leggermente al di sotto
della media, grazie al vento di tramontana, diventa un valore da far
letteralmente accapponare la pelle.
Il
confronto con quanto è accaduto in passato non deve essere fatto con le
temperature apparenti ottenute considerando il grado di umidità o la
velocità del vento ma considerando solo ed esclusivamente il dato della
temperatura rilevata dai termometri (che, salvo che venga dimostrato il
contrario, dovrebbero essere gli unici giudici oggettivi di quanto sta
accadendo dal punto di vista termico). La sensazione provata è un fatto
puramente soggettivo e, anche se indiscutibilmente il disagio del nostro
organismo cresce al crescere dell’umidità, risulta, a troppo semplicistico
portare avanti questo ragionamento. E poi, dove la mettiamo la
ventilazione? La ventilazione è un parametro che influenza notevolmente
l’evaporazione e, come ben sappiamo, questo processo avviene con
sottrazione di calore dalla superficie dalla quale l’evaporazione stessa
avviene. Non penso che con 34°C ed U.R. del 60% si possa provare la
stessa sensazione se c’è calma di vento o se c’è anche un vento a soli 20
km/h.
Un’ultima,
forse provocatoria, considerazione va fatta anche sul termometro digitale
che puntualmente viene fatto vedere a Milano: ma siamo certi che questo
termometro fornisca una temperatura corretta? Siamo certi che il sensore
sia posizionato al riparo da radiazioni dirette o riflesse? Una
temperatura di 38°C nel tardo pomeriggio sarebbe un valore veramente
eccezionale e, con i livelli di umidità riportati, potrebbe veramente
decimare la popolazione di Milano. Mi aspetto che qualcuno ci fornisca
rassicurazioni sulla correttezza, non dico al decimo di grado, ma di +/-
1°C di quanto segnalato da questo termometro.
Per
ricordare un’ondata di caldo torrido dobbiamo tornare indietro alla terza
decade del giugno 1982 quando una invasione di aria torrida nord’africana
investì con particolare intensità le regioni meridionali peninsulari e le
due isole maggiori.
Si riportano alcuni valori
registrati in quel periodo, ovviamente non corretti da alcun indice di
calore:
24/06/1982 Catania 43°
25/06/1982 Catania 43° -
Palermo 41° - Messina 38°- Napoli 37° - Roma 36° - Firenze 34°
26/06/1982 Trapani 45° -
Catania 44° - Palermo 43° - Bari 40°
27/06/1982 Catania 45°
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