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Il clima del mese di maggio 2014 a Napoli centro
Autore: Prof. Adriano Mazzarella - Federico II Napoli
01/06/2014 (letto 3427 volte)
Consueto riepilogo dei dati mensili dello storico osservatorio meteorologico del centro della città di Napoli
L’analisi degli ultimi 143 anni di dati meteo costituenti l’archivio storico dell’Università Federico II ha evidenziato che il mese di maggio 2014 occupa il 35.mo posto nella classifica dei mesi di maggio più freddi, nonostante la continua espansione dell’area metropolitana che genera l’isola di calore urbana e che rende sempre più alte le temperature minime. Nei primi 19 giorni, il vortice “Yvette” ha risucchiato, quasi continuamente, aria fredda direttamente dall’Artico sul Mediterraneo; dal giorno 20 fino al 26, un’area di alta pressione di origine africana ha determinato un aumento della temperatura che però di nuovo è diminuita fino alla fine del mese per l’arrivo di masse d’aria fresca atlantica. La media delle minime è stata così di 15.9°C, più elevata di un grado della relativa media stagionale, mentre quella della temperatura massima è stata di 21.6°C più bassa di due gradi. Il giorno più caldo è stato il 28 maggio con una temperatura massima di 28.9°C mentre quello più freddo è stato il 4 maggio con una temperatura minima di 11.7°C; le precipitazioni sono state di 45 mm, in linea con il valore stagionale. Tale variabilità termica sembra sorprendente in quanto con l’arrivo della primavera si ritiene che sia passato l’inverno e arrivata finalmente l’estate che a Napoli è definita la “stagione”. La primavera mediterranea, però, è un periodo di transizione dall’inverno all’estate che avviene gradualmente attraverso veri e propri combattimenti fra le preesistenti masse d‘aria fredda che hanno dominato nell’inverno appena trascorso e le masse d’aria calda africana, ricche di umidità, che invece tendono a scalzarle. Questi continui scontri determinano la fisiologica instabilità atmosferica primaverile con improvvisi ed inaspettati annuvolamenti, schiarite, localizzati acquazzoni e folate di vento vorticoso che a Napoli vengono chiamati “trupée de’ cerase” perché influenzano il raccolto delle ciliegie che incominciano a maturare proprio a metà maggio.
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