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Intervista all'Ing. Fortelli da 'Il Mattino'
Autore: Paolo Barbuto de "Il Mattino"
29/01/2009 (letto 4955 volte)
Riportiamo qui l'intervista al nostro Ing. Fortelli tratta dal quotidiano "Il Mattino"
Quando lo scorso 28 ottobre Napoli si risvegliò sotto la tempesta, sembrò il normale inizio dell’inverno: si fece la conta dei danni, dei tombini saltati, delle cantine allagate. Sembrava normale amministrazione, sarebbe dovuto finire tutto lì. E invece quel 28 ottobre segnava l’inizio del periodo più piovoso della storia recente di Napoli. Da cent’anni non pioveva così tanto, spiegano gli esperti.
L’inverno del 1909 lo ricordano in pochi, l’unica certezza di oggi è che da quel 28 ottobre sono passati 92 giorni, cinquantaquattro dei quali vissuti sotto una pioggia battente, irritante, portatrice di problemi, noia, e
soprattutto di danni alla città. Case e cantine allagate, voragini lungo le strade, frane su case e auto, alberi in bilico.
L’osservatorio meteorologico della Federico II custodisce da quasi
centoquarant’anni (139, per la precisione), il conto dei giorni piovosi a Napoli.
La banca dati dell’osservatorio mette a disposizione la media storica mensile della pioggia e spiega che, nel mese di novembre, a Napoli
dovrebbero cadere 129 millimetri d’acqua. Solo che, lo scorso novembre, quello del 2008, sulla città si sono depositati 178 millimetri,
quarantanove in più del normale.
A dicembre, invece, la media degli ultimi centoquarant’anni diceva che
sarebbero dovuti cadere 120 millimetri d’acqua sulla città e invece ne sono venuti giù 169, anche in questo caso quarantanove in più.
Acqua continua, costante, anche se non eccessivamente abbondante.
Chi ripensa ai giorni dello shopping natalizio non può non ricordare la pervicace presenza dell’ombrello: dieci giorni consecutivi di
pioggia, dal 10 al 19 dicembre, più altri otto giorni sparsi qua e là, che hanno portato a diciotto il record di giorni di pioggia dell’ultimo mese dell’anno scorso.
Ma non è finita, perché il peggio è arrivato adesso. A Gennaio del 2009, fino al 27, ieri, ci sono già stati diciotto giorni di pioggia, e non s’è trattato della modesta acqua dicembrina. Che scendeva leggera, senza invadere né devastare. Qui si tratta di acquazzoni forti, di scrosci pesanti e pressanti e di livelli mai visti prima.
L’esperto ingegnere Fortelli, meteorologo napoletano, dice che, per adesso, siamo a quota trecento millimetri, un’enormità rispetto alla media storica del mese che è di novantatrè millimetri. Sulla città è caduto più del triplo dell’acqua prevista, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Negli ultimi trent’anni solo una volta, nel 1987, a Gennaio ci sono stati più
giorni di pioggia di quest’anno. Furono ventuno ma scaricarono su Napoli
«appena» 151 millimetri d’acqua.
L’evento più vicino a quello di oggi risale al 1994: in quel mese di Gennaio sulla città piovve per 17 giorni, ma i pluviometri registrarono 231 millimetri. Si disse che erano tantissimi, sembrano pochi rispetto ai trecento di oggi.
Il problema (meteorologico) di questo momento, è che le previsioni continuano a segnalare brutto tempo sulla città e, probabilmente, in questo scampolo di gennaio che resta al 2009, di pioggia ne cadrà ancora. Tanta.
Farà segnare un nuovo record, dicono gli esperti, sapendo già d’avere
ragione, perché il primato è già stato stabilito e ogni goccia che cade lo fa crescere automaticamente.
Proseguiranno i disagi, gli allagamenti e le voragini. Continuerà a riempirsi d’acqua anche il sottosuolo che, spiega l’esperto ingegnere Fortelli, rischia di assestarsi, franare e spaccarsi. Sarebbe l’ennesimo, sgradito, regalo della pioggia alla città.
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