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La mitica ondata di freddo del 1956
Autore: Nicola Del Core
08/09/2010 (letto 14187 volte)
Iniziamo oggi un racconto a puntate sulla famosa ondata di gelo del 1956. Un lungo racconto che proseguirà nei prossimi mesi...
In quest’articolo tratterò del mitico Febbraio 1956, l’inverno dei miei desideri, e credo quello di molti. In particolare analizzerò con l’aiuto di cartine dell’epoca, giorno per giorno, l’evolversi della situazione barica alle varie quote, descriverò gli effetti che producevano i giorni seguenti tali situazioni. Chiaramente mi soffermerò più sulla situazione in Campania. Alla fine di ogni decade tramite delle tabelle, elencherò, i dati termici e di precipitazioni nevose di alcune stazioni campane.Gli elementi che distinguono tale inverno da altri anch’essi famosi (1929,1985,1963) è la durata del freddo, che costantemente rasentava i record, e che in qualche caso, come vedremo li superò, ed ovviamente la nevosità.La causa di tale persistenza del freddo fu la presenza, il susseguirsi di varie gocce d’aria fredda in quota sull’Europa centrale, tale fenomeno porta ad un vero è proprio riversamento dell’aria fredda dalle alte quote, al suolo.Prima di tale mese, quelli di Dicembre e Gennaio furono molto miti, (12,3°C e 10,0°C di temperatura media a Napoli Capodichino, 3°C e 2°C sopra le medie) ma allo scoccare del 1 Febbraio tutto cambiò.
1 FEBBRAIO: Come possiamo vedere dalla cartina, a 500 mb è presente una bella goccia di aria fredda sulla Germania, la temperatura in corrispondenza del minimo è di -37°C. I venti sull’Italia in quota spirano da Ovest.
Ad 850 mb il minimo è posizionato sul Tirreno tra le nostre coste e la Sardegna, la temperatura è di -5°C.
Al suolo invece è presente un minimo di 996 hPa posizionato tra la parte meridionale della nostra regione e la Basilicata, ed i venti freddi arrivano da Nord-Est.A Mosca la temperatura precipita a -36°C. In Campania a bassa quota vi sono delle piogge, a causa dell’aria calda presente ancora nei bassi strati, mentre in quota vi sono le prime nevicate in particolare nell’area del Matese.
2 FEBBRAIO: Il 2 Febbraio il minimo al suolo è quasi stazionario. In Europa, il Mar Baltico ghiaccia, mentre nel Nord della Svezia la temperatura arriva a -53°C.
Sulla Campania le precipitazioni continuano, intensificandosi leggermente verso Sud, il minimo al suolo è quasi stazionario, ma ora la “coperta” d’aria calda è stata rimossa, infatti a bassissima quota nevica a causa del continuo afflusso d’aria fredda da Nord-Est, ma non riesce ad attecchire al suolo, infatti a Capodimonte la temperatura media giornaliera è di quasi 2°C, il mare a Napoli è in burrasca.
3 FEBBRAIO: Il 3 Febbraio ad 850 mb il minimo si sposta sulla Calabria, e la temperatura è di -4°C.Al suolo un Alta Pressione è presente sulla Lapponia, mentre il minimo al suolo è ora sulla Calabria. In Campania, a Napoli verso le 11 ricomincia a nevicare intensificandosi verso Mezzogiorno, segnalata neve anche ad Ischia.
4 FEBBRAIO: La depressione lascia la Campania, interessa le regioni più meridionali e quelle del versante Adriatico, ormai gli Appennini fanno da effetto stau.L’aria fredda continua ad affluire infatti le temperature scendono ancora (la temperatura media a Capodimonte è di 0°C).Nevica alle Baleari, e cosa da rimarcare a Algeri e a Tunisi.
5 FEBBRAIO: A 500 mb un minimo staziona sulla Russia Europea, si approfondisce è diventa più freddo.Mentre al suolo domina un campo di alta pressione, che però fa confluire perturbazioni da Est, infatti, le precipitazioni nevose continuano solo sul Abruzzo e sul Gargano. La temperatura in Campania inizia a risalire leggermente, più marcatamente nei valori massimi. In Europa il Tamigi è completamente ghiacciato, segnalati -57°C nei Pirenei Centrali (alquanto dubbio, forse dovuto all’effetto vento) e -42°C a Mosca.
Termina così la prima puntata di una lunga serie dedicata alla mitica ondata di gelo del Febbraio 1956 che arricchiremo con foto e filmati nelle prossime puntate.
Napoli Vomero - Improvvisati sciatori in via Scarlatti il 10 Febbraio del 1956
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