Gli articoli di Campanialive.it

 

La pioggia, questa conosciuta.

Autore: Ing. Alberto Fortelli
17/09/2011 (letto 12078 volte)

Descrizione del più comune e diffuso dei fenomeni atmosferici.

 

Immagine non disponibile

La pioggia è il fenomeno atmosferico più frequente sulla terra. Essa cade praticamente a tutte le latitudini anche se la sua distribuzione quantitativa è estremamente irregolare. In alcune zone per anni e anni non cade neppure una goccia di pioggia mentre in altre essa cade praticamente ogni giorno.
Particolarmente abbondanti risultano le piogge sulle zone equatoriali e sulle zone occidentali delle masse continentali delle medie latitudini, direttamente investite dalle correnti occidentali che spirano tra il 40° ed il 60° parallelo. Minori quantitativi cadono sulle zone tropicali, ove è presente una fascia di alta pressione quasi permanente, e sulle zone artiche: su queste ultime le precipitazioni sono in prevalenza nevose e si accumulano al suolo andando a formare i ghiacciai polari.

Spesso sentiamo parlare di pioggia debole, di pioggia forte, di pioggia abbondante ed altro. Ma che si deve intendere con queste definizioni?
Si definisce pioggia intensa quella che apporta grosse quantità di acqua in un breve intervallo di tempo mentre si definisce pioggia abbondante quella che apporta grosse quantità di acqua a seguito, soprattutto, della notevole durata dell’evento piovoso. Ciò non toglie, ovviamente, che possano verificarsi precipitazioni intense, durature e quindi estremamente abbondanti oppure piogge con una intensità talmente modesta che non potranno mai risultare abbondanti, anche se durassero per più giorni consecutivi.
Le precipitazioni più intense cadono in estate ed all’inizio dell’autunno: è in questo periodo che le alte temperature dell’aria consentono a quest’ultima di contenere grosse quantità di acqua sotto forma di vapore (alti valori dell’umidità assoluta). Inoltre la tendenza dell’aria calda a sollevarsi per moti di convezione favorisce la formazione dei cumulonembi, le tipiche nubi temporalesche.
Con l’avanzare dell’autunno si fanno generalmente strada le piogge abbondanti ed estese: queste possono provocare danni a più ampio raggio mettendo in crisi non tanto le reti di fognatura dei centri abitati o facendo ingrossare i piccoli corsi d’acqua, quanto provocando ripercussioni su quelli più grandi. Si hanno così situazioni alluvionali per i bacini idrografici maggiori, quali quelli del fiume Arno o del Tevere.


Volendo provare ad effettuare una classificazione delle piogge a seconda della loro intensità potremmo dire di avere una pioggia :

ALLUVIONALE
se l’intensità è maggiore di 60 mm per ogni ora di precipitazione

DI FORTISSIMA INTENSITA’
Se l’intensità è compresa tra i 30 ed i 59,9 mm

DI FORTE INTENSITA’
se l’intensità è compresa tra i 15 ed i 29,9 mm per ogni ora di precipitazione

DI MEDIA INTENSITA’
se l’intensità è compresa tra i 5 ed i 14,9 mm per ogni ora di precipitazione

DI MODERATA INTENSITA’
se l’intensità è compresa tra i 2 ed i 4,9 mm per ogni ora di precipitazione

DI DEBOLE INTENSITA’
se l’intensità è minore di 2 mm per ogni ora di precipitazione

Chiariamo forse l’aspetto più importante per farsi un’idea di cosa significhi, in concreto, che è caduto 1 mm di pioggia: 1 mm di pioggia corrisponde ad 1 litro di acqua piovana per ciascun metro quadrato di superficie interessato dalla pioggia.
Quindi se durante un acquazzone cadono 20 mm di pioggia, sulla superficie di un km quadrato saranno caduti 20 milioni di litri d’acqua!!!!

 

Condividi:

Facebook MySpace Twitter  

 

Torna in cima


Ricerca articoli

 

Ricerca per titolo:

 

Ricerca per testo contenuto:

Tutte le parole Almeno una parola

 

Clicca qui per maggiori informazioni