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Sulle previsioni a breve e a lungo termine
Autore: Prof. Adriano Mazzarella -
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
18/06/2009 (letto 4376 volte)
Le previsioni del tempo utilizzano modelli fisico-matematici che richiedono una perfetta conoscenza dello stato iniziale dell’atmosfera per simulare le sue dinamiche future. L’atmosfera è un sistema interattivo molto complesso, cosiddetto caotico, nel quale le numerosissime variabili sono tra loro correlate in modo complicato (non lineare).
Non a caso si suole dire che il battito delle ali di una farfalla negli Stati Uniti è in grado di innescare dopo mesi un ciclone in Giappone.
I modelli però vengono utilizzati non solo per prevedere il tempo ma anche per simulare il clima del futuro, fino a 50-100 anni. Ma se una previsione oltre una settimana è impossibile, come si può considerare attendibile una previsione che si spinge oltre i 50 anni?
In realtà quando si affrontano fenomeni tipicamente climatici come la piovosità o la temperatura media di una stagione in un’area particolare, la simulazione diviene molto più stabile; il numero delle perturbazioni che in un anno raggiungerà una città, per esempio Napoli, è più prevedibile del giorno esatto in cui a Napoli pioverà.
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