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Tumori, stop alle lampade abbronzanti
Autore: Prof. Adriano Mazzarella -
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
06/09/2009 (letto 3846 volte)
Le lampade abbronzanti hanno fatto un salto in avanti nella classifica del rischio per tumori: dalla seconda categoria “probabilmente cancerogene” alla prima “sicuramente cancerogene”. La decisione è stata presa dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è stata riportata sulla prestigiosa rivista “The Lancet Oncology” di agosto 2009. Un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da Fatiha El Ghissassi, ha verificato che i casi di melanoma a scala mondiale, negli ultimi 10 anni, si sono raddoppiati e che il rischio di questo tumore è aumentato fino al 75% quando l'uso di lampade abbronzanti inizia prima dei 30 anni. E’ proprio con questi atteggiamenti che la nostra società mostra il suo volto complesso e contraddittorio: le stesse persone che si preoccupano del buco dell’ozono che non riesce più a filtrare i micidiali raggi ultravioletti del sole, per essere alla moda e presentarsi sempre con la pelle abbronzata, utilizzano lampade abbronzanti che emettono radiazioni in misura maggiore rispetto a quelle emesse dal sole in un normale mezzogiorno estivo. Tali radiazioni hanno il potere di danneggiare il Dna delle cellule della pelle e degli occhi arrivando a trasformare cellule normali in tumorali. In Germania, Gran Bretagna, USA e Australia l’uso delle lampade solari è vietato ai minorenni. In Italia, invece, le circa 40 mila lampade abbronzanti, distribuite in 13 mila centri estetici, restano ancora poco regolamentate.
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