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Le Grotte di Pertosa

Autore: Annamaria Luongo
06/11/2006 (letto 17445 volte)

Un'accurata descrizione del luogo.

 


L'origine delle Grotte di Pertosa (o Grotte dell'Angelo), è fatta risalire a ben 35 milioni di anni fa, sono le più importanti dell'Italia del sud, le uniche ad essere attraversate da un fiume sotterraneo, il fiume Negro: dalla sorgente di questo fiume sgorgano circa 400 litri d’acqua al secondo, e per questo motivo la allora S.M.E. decise di deviarne il corso a scopo di utilizzo energetico dalla SME.




Così facendo l’entrata delle Grotte si è allagata, tanto da permettere l'accesso all'interno, solo attraverso suggestive barchette sapientemente guidate da esperte guide del “Comitato Pro Grotte dell'Angelo”. Prima che venisse realizzata la diga artificiale all’ingresso infatti, la profondità del fiume era di circa mezzo metro, ora invece si arriva a quattro metri e mezzo.



Incuneate per circa 3000 metri sotto i monti Alburni, le Grotte si snodano in una fitta rete di cunicoli ed antri che terminano nelle "Sale" naturali, tutte diverse in forma e caratteristiche. Grazie alla particolare conformazione, le Grotte non sono state scalfite né dal terrificante terremoto del 1980 da molte altre calamità naturali che si sono susseguite nei millenni. Ciò fa sì che all'interno di questi cunicoli si possa essere decisamente più al sicuro che fuori,cosa che già sapevano i nostri antenati dell'età del Bronzo, e forse anche della Pietra, che proprio qui scelsero di costruire le loro palafitte, le uniche, di cui si ha testimonianza, costruite all'interno di un sito come quello delle Grotte di Pertosa.
Il particolare clima (temperatura costante di 16°C) ed il tasso di umidità (umidità stabile al’’85%) hanno fatto sì che resti lignei di quelle antiche costruzioni, giungessero quasi intatti sino a noi, a testimonianza storica dell'avvenuto insediamento e di una lunga permanenza. Anche gli antichi Greci e poi i Romani, scelsero queste caverne naturali per i loro rituali e le cerimonie sacre, tanto che il primo ad accennare a questi luoghi fu Plinio il Vecchio.


Rifugio dei Cristiani, che qui pregavano Cristo al sicuro da ogni pericolo, le Grotte continuarono a dare riparo all'uomo fino alla prima metà dello scorso secolo, quando gli abitanti del Vallo le usavano come rifugio sicuro antiaereo.


Purtroppo la permanenza dell'uomo ha anche interferito con la costruzione calcarea di stalattiti e stalagmiti, andando a toccare la superficie delle opere calcaree naturali e lasciano così una patina che non ha più permesso alle gocce di calcio di far crescere ulteriormente le colonnine naturali. Per questo viene raccomandato, durante la visita, di non toccare le composizioni calcaree, così da evitare ulteriori interferenze.



La cascata delle grotte



Il tour all'interno delle Grotte inizia a circa 263 metri di altitudine sulla sinistra idrografica del fiume Tanagro, con una piccola ma suggestiva traversata in barca sulle acque verdi e ricche di calcio del fiume sotterraneo.


Seguendo un percorso ben delimitato da corde sospese, la guida traghetta l'imbarcazione per circa 200 metri verso il cuore del monte e la sorgente, da dove si diramano i vari percorsi.


Il percorso turistico si snoda attraverso cunicoli, gallerie, strettoie e grandi Sale, tutte caratteristiche ed uniche nel suo genere: tra le tante segnaliamo la Sala delle Meraviglie; quella Grande, ove l'altezza sfiora i 24 metri senza che ci si renda conto di tale distanza.



Le grotte









Altre foto delle grotte




e una foto del fiume negro in superficie

 

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